Benvenuti su questo blog che tratta un argomento divenuto purtroppo una vera e propria piaga del ventunesimo secolo (ma che già esisteva ai tempi della Rivoluzione Industriale sotto altri nomi). Sto parlando del mobbing, ovvero di quella pratica tanto diffusa a livello mondiale che vede protagonista il lavoratore dipendente il quale deve lottare contro abusi e soprusi d'ogni sorta sul luogo di lavoro, abilmente somministrati dai suoi superiori (e a volte pure dai colleghi). Quindi ecco il perché della nascita di questo blog che vuole essere non solo uno spazio dove poter raccontare le proprie o altrui vicissutidini lavorative, ma anche un contenitore di leggi sui diritti del lavoratore, di cronache o articoli pubblicati sui quotidiani, di consigli e aiuti a chi ne ha bisogno, ecc. Insomma una vera e propria comunità formata da lavoratori di ogni genere pronti ad offrire il proprio contributo per lottare contro quello che definisco un "crimine psico-sociale" perpetrato ai danni dell'individuo che ogni giorno è costretto a subire angherie di ogni tipo le quali ricadono sulla salute sotto forma di stress, depressione, irritabilità, disistima, malattie psicosomatiche ed altre forme di malessere. Perciò siano benvenuti su questo blog tutti coloro che vedono l'essere umano come una persona che possiede un grande valore e come tale abbia il diritto di essere rispettato ovunque si trovi.

di Massimiliano Vintaloro

martedì 28 ottobre 2008

Un'arma a nostro favore: registrare le conversazioni

Una delle poche armi in possesso di chi subisce ingiustizie è quella di munirsi di registratore, (camuffandolo bene sotto i vestiti) e indurre il mobber (ovvero colui che pratica il mobbing) a parlare, ponendogli domande sul come e perché agisce in quel modo. Lui parlerà tranquillamente sentendosi dentro la cosiddetta "botte di ferro", in quanto è convinto che voi, usciti dal suo ufficio, non potrete avere nessuna prova di ciò che lui vi ha detto, mentre voi sapete di averle, eccome!

NON ABBIATE PAURA DI FARLO!

Questo è l'unico modo per avere delle prove concrete in vostro favore. Non contate sui vostri colleghi; ricordate che, anche se questi ultimi sono onesti ed in buona fede, difficilmente arriveranno a compromettersi per difendervi, schierandosi dalla vostra parte e andando contro i superiori (e quindi rischiando a loro volta di subire ripercussioni e diventare nuove vittime, se non addirittura essere licenziati) . In questi casi dovete contare solo sulle vostre forze. E poi, non temete, è perfettamente legale. Leggete questa sentenza che ho preso dal sito http://www.dirittosanitario.com/ :


CORTE DI CASSAZIONE CIVILE SENTENZA N.10430 DEL 8 MAGGIO 2007

La Cassazione conferma un orientamento già espreso a SS.UU. in sede penale, e cioè che è legittima la registrazione di conversazioni purchè chi registra sia presente alla conversazione; la "intercettazione", perseguibile penalmente, avviene solo quando chi registra non sia presente.Nel caso in specie poi la registrazione eseguita per fornire prova delle angherie subite al posto di lavoro costituisce anche esercizio del diritto del lavoratore alla tutela della sua salute e del diritto di difesa.

13 commenti:

Anonimo ha detto...

Salve a tutti gli interessati.
So che in giro di mobbizzati ce ne sono molti e so che la maggioranza non reagisce o perche' non vuole, o perche' non puo' proprio permetterselo, o perchè non sa. Vediamo se scrivere aiuterà per lo meno a conoscere e far conoscere se e cosa possiamo fare per non subire sempre.
Andando ad uno dei noccioli fondamentali del tema mobbing: l'agire con prove alla mano. Non credo capiti spesso di avere documenti parlanti (lettere scritte e frimate del datore con cui ci "maltratta". E si sa che trovare un solo collega disposto a testimoniare veramente (e a perdere il posto) è un evento raro. Figuriamoci trovarne almeno 2 (con uno solo sarà arduo che il giudice accolga le nostre richieste). Dunque direi che la vera arma potrebbe proprio essere il fai da tè...vale a dire registrare di nascosto. E qui viene il punto. Legge non c'e', non ancora. dottrina e giurisprudenza lasciano ancora a desiderare. Registrare per es gli insulti che ci vengono rivolti (registrazione tra presenti - fatto storico ecc ecc). La possiamo o no utilizzare per far valere il nostro diritto in un giudizio civile (risarcimento danni) e/o in un giudizio penale (querela per ingiuria, diffamazione, minacce, violenza privata, molestie, mobbing...ecc ecc)??? Se non ci sono prove scritte e testi, il giudice accoglierà la nostra domanda di avvalerci delle registrazioni? subiremo una condanna per violazione della privacy? dovremmo perdere il posto e pure risarcire il bastardo delinquente del nostro datore? Dobbiamo intanto unirci qui, scriverci, relazionarci, e vedere quanti avv e sindacalisti ci sono tra di noi. Fare propaganda, per far passare una legge che riconosca il mobbing e mezzi di prova FATTIBILI da usare..
Forza raga! Grizzly

Anonimo ha detto...

Salve,scrivo dalla Sardegna e ormai conosco molto bene il mobbing ....ci convivo inerte da anni,cioé lo distinguo da quel che é un normale e sporadico conflitto tra responsabile di negozio e addetto vendita semplice.Credo che la soluzione stia nel proteggere il solo coraggio del lavoratore pubblico o privato a volersi diffendere senza temere ritorsione ,mi spiego finché non esiste un organo polizia del lavoro proprio come quella che vigila in strada cioé imparziale e autonomo ( autonomo intendo che possa bussare alla porta spontaneamente per verificare che tutto proceda in termini di sicurezza,legalitá,ecc,ecc)mirata a mettere il datore allo stesso livello del lavoratore in termini di diritto umano ,civile,sanitario,legale.Mi é capitato personalmente di recarmi all ispettorato del lavoro a far una" spifferata" sulle presunte ingiustizie subite ma senza presentar alcuna denuncia e ....qualche giorno dopo é arrivato un formale controllo.......allora mi son detto ..caspita funziona!! Peccato che poi il datore con la scusa del" vi offro un caffè "abbia ottenuto informazioni importanti su chi abbia spifferato l andazzo aziendale!! Per fortuna il mobbing lo utilizzano più i veri ignoranti che gli intelligenti....oggi lavoro sempre la stessa azienda privata subisco le medesime vessazioni insieme a qualche altra collega ,continuiamo a non essere uniti nella " lotta" agli abusi,ho solo una cosa che mi mantiene sano,calmo,forte,ed onorato di aver un buon posto di lavoro .... Il mio fedele registratore appeso costantemente al collo sotto la divisa ,proprio come un protettore non di parte che possa spigare al mio posto ciò che succede!INCREDIBILE!!

Anonimo ha detto...

Un'altra idea potrebbe essere quella dei corsi di formazione personale per linserimento nel mondo del lavoro in collaborazione con gli ispettorati del lavoro e sindacati ,dove il "novello" lavoratore apprenda le basi minime,dal saper leggere la propria busta paga ,al capire dove iniziano e finiscono i suoi diritti ...quali per es il potersi iscrivere a delle istituzioni di tutela senza dover rischiare la discriminazione ,insomma come dicevo creare una fiducia in una legge che non ha bisogno di esser " chiamata" per esistere ma che esista di suo,che sia presente ,spontanea,padrona del giusto per tutti, titolari e dipendenti,perché l'uno senza l'altro non esiste e viceversa.Purtoppo iniziano a essere veramente troppi i pegni che un lavoratore continuamente offre nella speranza di assicurarsi un "diritto" come il lavoro.Oggi piú che mai il lavoratore é costretto a subire tutto per tenere saldo il proprio posto nel tempo tanto da ammalarsi dentro,e non parlo di stanchezza fisica ma mentale,quella stanchezza che chiaramente può solo crescere finché qualcuno non regola o da una regolata chi offre un posto di lavoro e chiede una prestazione precisa x un tot deciso su carta,poi un altra ...ed una diversa in + ti lavo la macchina poi ritiro tuoi figli a scuola...+ divento il dipendente anche fuori dal lavoro ed infine chissá....il sedere con 2 fette di limone prendilo pure!! in molti casi valido non solo x il datore o lazienda ma anche per il tuo diretto ed incontollato superiore .....in cambio del solo denaro per sopravvivere!.....dimenticavo ringrazio comunque di avere questo che é meglio di niente .....è ripensando a tutto quel che faccio ed ho fatto mi rendo conto che " rubo" il posto ad un lava macchine ad una colf e sono nonostante costretto a vendermi come le povere persone che non anno altro che il loro corpo! Ovviamente sono paragoni.Ma si avvicinano tristemente .

Anonimo ha detto...

Potrei raccontarvi la mia storia e spaventarvi, visto che sono ancora in causa contro l'azienda per licenziamento illegittimo intimato il 5 aprile 2013 con ricorso del 25 maggio e ad oggi abbiamo fatto due udienze, ne manca l'ultima, dopo di chè il giudice si ritira per dare sentenza. Motivo? La mia denuncia di mobbing ad un superiore al quali ho fornito su sua richiesta, lettere disciplinari e vessatorie, email del persecutore che mandava a me, e registrazioni, di minacce, fisiche e licenziamento. Beh l'azienda ha usato proprio le registrazioni per licenziarmi, non vi voglio spaventare, ma attenti all'uso... comunque vi aggiornerò...yoyo182

Anonimo ha detto...

Amico yoyo 182 cerca in rete: CORTE DI CASSAZIONE CIVILE SENTENZA n 10430 del 8 maggio 2007 ,poi fammi sapere

yoyo182 ha detto...

Anonimo ha detto...
Amico yoyo 182 cerca in rete: CORTE DI CASSAZIONE CIVILE SENTENZA n 10430 del 8 maggio 2007 ,poi fammi sapere

09 agosto 2013 16:16

Caro anonimo, vi aggiorno.... il giudice di primo grado( rito fornero) che quindi si è sdoppiato in prima sentenza, mi ha dato torto, perchè a suo dire, seppur c'era un clima conflittuale a lavoro e troppo autoritario del direttore, non mi autorizzava a registrare, quindi ho commesso illecito secondo lei. Mi ha distrutto. Mi ha condannato anche alle spese, il bello è che le registrazioni riguardano solo conversazioni in mia presenza dove si parla di me! e dei provvedimenti disciplinari presi nei miei confronti, sempre in mia presenza, parlo con molto rammarico ma con il senno di poi, non avrei registrato, sembra che in italia ci siano due leggi, può anche darsi che il giudice abbia commesso un errore, fatto sta che dopo il licenziamento, sono passati 10 mesi circa, e io sono in mezzo alla strada. Cosa che l'azienda, così come riportato nelle trascrizioni mi aveva promesso esattamente un anno prima del mio licenziamento. Al giudice non è bastato neanche sentir che i dirigenti aziendali, nel convincermi a fare cose non dovute mi dicevano schiettamente:" Smettila a rompere le scatole altrimenti a breve ti mettiamo sul marciapiedi." Detto Fatto... Ovviamente parlo per la mia esperienza.

Anonimo ha detto...

ulteriore aggiornamento in materia, il giudice dopo 12 mesi finalmente ha fatto le due udienze dell'opposizione al primo giudizio o provvedimento d'urgenza introdotto con il rito fornero, che avrebbe dovuto rendere i processi di lavoro veloci, ma a quanto pare sono addirittura più lenti in quanto dalla data del licenziamento aprile 2013 a quella in cui a fissato la sentenza del 1 grado 10 aprile 2015 sono passati bene 24 mesi 2 anni e 5 giorni, ora la fortuna ha voluto che nel frattempo le indagini per le querele ricevute dalle persone registrate in mia presenza ovvero chi mi vessava e soci, sono arrivate ad un epilogo, e dopo la richiesta di archiviazione da parte del pm, le 5 merde non si sono opposte e il gip ha emanato il decreto di archiviazione perchè il fatto non sussiste e non costituisce reato, in quanto le registrazioni le ho fatte in mia presenza quindi lecite, in definitiva a livello teorico si possono fare e anche a livello pratico, parlo delle registrazioni in nostra presenza, ma praticamente l'azienda e i legali consapevoli della tua ragione, intanto ti sbattono sul marciapiedi, e poi sono cazzi tuoi... 24 mesi per un grado di giudizio senza reddito, con loro che ogni tanto ti si avvicinano e ti prendono per il culo proponendoti qualche migliaia di euro per non tornare...e voglio tralasciare tutti i problemi psicologici, che seppur una persona vuol sforzarsi di essere forte vuoi o non vuoi si porterà dietro, in tutto ciò c'è un sindacato che se può accordarsi con l'azienda per togliere dai piedi una persona "scomoda" anche se io la chiamo trasparente e non incline a compromessi truffaldini, si accorda e di te non glie ne fotte nulla.

andrea g ha detto...

Certo, i sindacati esistono solo affinchè i lavoratori protestino ma sotto il loro controllo e loro fanno solamente gli interessi propri e delle aziende. Andrebbero aboliti

Anonimo ha detto...

Salve, sono quel che ha scritto dalla Sardegna in data 17 luglio 2013,ritorno sul blog per dire,la situazione vessazioni del capo negozio é peggiorata notevolmente ,l'azienda é ignara dei comportamenti del responsabile del punto vendita nei confronti di tutto il personale ( circa 6 dipendenti maggioranza donne)
Lo stronzo bersaglia tutti prima singolarmente rivolgendosi a plurale,esercita illeciti comunicando all ufficio personale ore diverse da quelle esercitate dal personale, quindi ripercussioni in busta paga,insomma decide riposi di giorno in giorno,costringe nel nome delle esigenze aziendali a non prendere permessi roll per poi darli tutti insieme in modo spezzato quando crede.
Insomma decide tutto lui non concorda nulla! Per nessuno.
Invece per lui funziona così: riposa quando crede senza scalarsi le ore,va in ferie quando crede senza comunicare che lo ha fatto.
Insomma non solo prende tutto il suo grasso stipendio ma anche gli straordinari che l'azienda mette a disposizione per tutto il personale .Esiste sempre qualcuno che sorveglia i dipendenti ma mai nessuno che sorvegli i responsabili .
L'azienda ha circa130 punti vendita in Italia e non commercia in prevalenza :
alimenti,abbigliamento,elettrodomestici,bricolage,sport.
La paura di perdere il posto di lavoro a causa del disinteresse da parte dei vertici nei confronti dei dipendenti ( chiamati numeri) sta portando ad una scarsa produzione causata da un malessere individuale e collettivo .Ci sarebbe da scrivere l'ennesimo libro sulla gestione del personale,sulla motivazione al far meglio..

dorino ha detto...

Mi rispecchio molto in questo articolo, anche io ho sofferto e sto soffrendo perchè sono vittima dil mobbing sul posto di lavoro.
Cercando in rete mi sono imbattuto in un video che propone come alleviare la mia sofferenza. Grazie a questo video a poco a poco sto cominciando ad affrontare e eliminare le cause del mio disagio. Per questo motivo vi consiglio questo video sulla sofferenza

Anonimo ha detto...

Salve,io ho una lunga storia di mobbing che si ripresenta in fasi ricorrenti col mio caposervizio. Dopo una vicenda che mi ha messo ko per le sue angherie, umiliazioni e in seri dubbi la sua credibilità persino per la certezza di giorni di ferie accordati " a parole" senza una verifica. Qualche giorno fa, l'ho chiamato per avvertirlo che stavo in malattia, ma il pensiero che questo potesse arrivare ad " imboscare" la mia chiamata, cioè sentire che avessi chiamato per la malattia ma negarla poi nei fatti e fottermi "per non aver chiamato" ( si può arrivare anche a questo a pensare dopo vicissitudini), mi ha spinto a scaricare un App per le registrazioni chiamate. L'ho chiamato all'ufficio e non rispondeva ( forse occupato) poi ho provato a chiamarlo sul cell. per emergenza nel caso non avesse sentito e niente ancora, mentre avevo le chiamate registrate. Alle 7-15 mi risponde finalmente alla comunicazione. Dopo che ho comunicato a lui la malattia e vado a chiudere il telefono, non sono sicuro, ma sembra che avesse detto: " grazie per la registrazione"...Sono andato a sentire le registrazioni chiamate, ma il cursore non parte e le registrazioni non si sentono. Rischio qualcosa se si è accorto di registrazioni sul cell. suo e sul telefono dell'ufficio per questo semplice accorgimento per stare tranquillo che la comunicazione l'avesse avuta? Mi può far passare problemi ? Grazie, non ne posso più credetemi...

GERRY553@VODAFONE.IT ha detto...


PARERE DEFINITIVO sede di CONSIGLIO DI STATO, sezione SEZIONE 1, numero provv.: 201902507

Numero 02507/2019 e data 20/09/2019 Spedizione

REPUBBLICA ITALIANA
Consiglio di Stato
Sezione Prima

Adunanza di Sezione del 24 luglio 2019


NUMERO AFFARE 01133/2017

OGGETTO:
Ministero della difesa.


Ricorso straordinario al Presidente della Repubblica proposto da -OMISSIS-contro il Ministero della difesa per l’annullamento, previa sospensione degli effetti, del decreto n. M D GMIL REG2016 0634633 in data 28 novembre 2016, emesso dal Ministero – Direzione generale per il personale militare e recante sanzione disciplinare di stato della sospensione dal servizio per tre mesi.
Premesso:
1. La vicenda prende origine da un colloquio tra il ricorrente e un suo superiore, registrato dal primo all’insaputa dell’altro. Il ricorrente deduce molteplici vizi di legittimità nel provvedimento impugnato, derivanti dal mancato rispetto dei termini stabiliti per la contestazione degli addebiti e per la conclusione del procedimento, dalla violazione delle sue prerogative difensive in sede disciplinare, dal ritenuto conflitto d’interessi nell’autorità procedente, identificata nell’autore del rapporto disciplinare, dalla mancata, specifica indicazione delle norme violate, dalla inidonea motivazione del provvedimento.

4. Con nota in data 29 marzo 2019, il Ministero riferisce di avere già provveduto a suo tempo nei sensi indicati con il citato parere interlocutorio, con la conseguente trasmissione dei relativi atti anche al Consiglio di Stato, compresa la memoria integrativa del ricorrente in data 19 agosto 2017.

Considerato:

Il procedimento è stato avviato e condotto secondo le norme che lo regolano, sia quanto al rispetto tempestivo dei termini, decorsi dall’acquisizione – da parte dell’Amministrazione - della pronuncia di proscioglimento in sede penale per lo stesso fatto, sia quanto alla possibilità di esercizio effettivo del diritto di difesa, come documentato dalla stessa Amministrazione. Il ritenuto conflitto d’interessi non sussiste, perché le autorità inquirenti e decisionali sono estranee allo stesso reparto di appartenenza dell’incolpato. Quanto alla motivazione, l’addebito è circostanziato e specifico, anche con l’indicazione di un impegno sottoscritto dal ricorrente, tempo addietro, circa gli obblighi di riservatezza, chiaramente messi in serio dubbio dalla sua condotta, che lo stesso ricorrente non mai negato, ma solo giustificato con presunte attitudini persecutorie ai suoi danni da parte del superiore gerarchico, peraltro escluse in sede penale, in altro processo, contro lo stesso superiore gerarchico e per gli stessi fatti, risolto in archiviazione. La mancata indicazione della norma violata non è, nel caso di specie, rilevante, perché riconducibile alla violazione dei doveri del servizio (art. 1357 del Codice dell’ordinamento militare) e, ancor prima, a una elementare regola di correttezza nei rapporti con un superiore gerarchico, integrata inoltre da un impegno di riservatezza sottoscritto dall’interessato e ribadito, in forma di ordine verbale, con regolarità periodica. Infine, non è stato violato il principio di proporzionalità, secondo l’indicazione della stessa relazione finale formulata in ragione del particolare stato emotivo dell’incolpato, dato che la punizione inflitta corrisponde a un quarto di quella massima prevista.

La memoria di controdeduzioni di parte ricorrente nulla aggiunge, nella sostanza, a quanto già esposto nel ricorso e si concentra per lo più su censure alla condotta di un suo superiore. La sanzione disciplinare oggetto del gravame, invece, risulta assistita da tutte le garanzie del procedimento, congruamente istruita e motivata, in conformità alle norme di legge e alle altre disposizioni rilevanti per il caso di specie. Pertanto il ricorso è da ritenere infondato.

P.Q.M.

Esprime il parere che il ricorso debba essere respinto.

GERRY553@VODAFONE.IT ha detto...

QUINDI:
1. LA CASSAZIONE SENTENZIA CHE E' LECITO REGISTRARE PER TUTELARE I PROPRI DIRITTI;
2. IL COSIGLIO DI STATO DICE CHE IL MILITARE SEPPUR LO PUO' FARE CONTRAVVIENE AI PRINCIPI DI RISERVATEZZA E LEALTA' NEI CONFRONTI DELL'ISTITUZIONE MILITARE.
IN BUONA SOSTANZA: "SUBISCI E TACI COMUNQUE VADA IL CETRIOLO E' ASSICURATO" IL CAPO TI PUO' MOBBIZZARE IMPUNEMENTE.

CHE PAESE FANTASTICO IL NOSTRO !!!

FIRMATO: IL MOBIZZATO.